Hui Neng
Sua Santità Hui Neng,
che divenne il grande Sesto Patriarca del Ch'an (Giapponese: Zen) era
un povero contadino analfabeta di Hsin Chou Kwangtung. Un giorno, dopo
una consegna di legna da ardere ad un negozio, udì per caso un uomo
recitare il seguente verso del "Sutra del Diamante" - "Devi trovare la
tua vera mente, senza far conto su alcuna cosa". Isantaneamente, Hui
Neng fu illuminato. L'intero verso diceva: "Tutti i Bodhisattva
(Persone Compassionevoli) dovrebbero sviluppare una mente pura che non
si attacca a nulla; e ivi dovrebbero dimorare stabilmente."
L'uomo che aveva
recitato il Sutra incoraggiò Hui Neng ad incontrare il Quinto
Patriarca, Hung Jen, al Monastero Tung Chian nel distretto di Huang
Mei nella regione del Chi Chou. Hui Neng disse al Quinto Patriarca:
"Sono un villano dello Hsin Chou Kwangtung (oggi, vicino a Canton nel
sud della Cina). Ho viaggiato molto per portarvi rispetto; non chiedo
nulla se non la Buddhità." "Tu sei nativo di Kwangtung, un barbaro?
Come puoi sperare di essere un Buddha?" chiese il Patriarca. "Anche se
ci sono uomini del nord e uomini del sud, nella Natura di Buddha non
v'è diffrenza fra nord e sud. Un barbaro è diverso da Sua Santità
fisicamente, ma non c'è differenza nella nostra Natura di Buddha." Il
Maestro Hung Jen accettò immediatamente Hui Neng come suo discepolo,
ma dovette nascondere il fatto agli eruditi monaci del nord del
monastero. Al tempo del Quinto Patriarca, il Ch'an era ancora
influenzato dal Buddhismo indiano che non enfatizzava il risveglio
improvviso, bensì l'importanza dello studio e dei dibattiti sulla
Metafisica. Per proteggere Hui Neng, il Patriarca lo mandò alle cucine
a spaccare la legna e mondare il riso per otto mesi.
Un giorno, il Quinto
Patriarca disse ai suoi monaci di esprimere la loro saggezza in una
poesia. Colui che avrebbe dimostrato la vera realizzazione della sua
natura originale (Natura di Buddha) sarebbe stato ordinato Sesto
Patriarca. Il monaco anziano, Shen Hsiu, era il più colto e scrisse i
seguenti versi:
"Il corpo è
l'albero della Bodhi,
la mente è come uno specchio chiaro;
Continuamente sforzati di lucidarlo,
Per non lasciare che vi si raccolga la polvere."
- La poesia fu elogiata, ma il
Quinto Patriarca sapeva che Shen Hsiu non aveva ancora trovato la
sua natura originaria, d'altro canto, Hui Neng era analfabeta,
così qualcuno scrisse per lui, sotto dettatura, la sua poesia, che
diceva:
-
"Fondamentalmente
la Bodhi non ha albero,
né esiste sostegno di alcuno specchio.
Poichè tutto è vuoto fin dall'origine,
Dove può mai posarsi la polvere?"
Il Quinto Patriarca
fece finta di non essere impressionato da questa poesia, ma nel cuore
della notte convocò Hui Neng. Il Quinto Patriarca gli diede le insegne
del suo ministero, il manto e la ciotola del Patriarca. A Hui Neng fu
detto di partire per il sud e di nascondere la sua illuminazione e la
sua comprensione fino a che tempi più propizi fossero giunti per
propagare il Dharma.
- I monaci erano gelosi e ignoranti,
credevano che la trasmissione fosse qualcosa di materiale e
decisero di riprendere il manto e la ciotola. Dopo avere inseguito
Hui Neng per due mesi, lo trovarono sulla cima di una montagna e
volevano ucciderlo. Il loro capo era Hui Ming, il cui nome da
laico era Chen. Di tutti i monaci che avevano inseguito Hui Neng,
questi era il più abile. Hui Ming era stato un generale della
quarta brigata dell'esercito ed era duramente temprato e di
maniere rudi.
-
- Quando Hui Neng fu quasi per
essere raggiunto, lanciò il manto e la ciotola su una roccia, si
nascose velocemente e disse: "Questo manto è solo un simbolo. A
che serve prenderlo con la forza?"
-
- Quando Hui Ming arrivò alla
roccia, cercò di prendere il manto e la ciotola, ma non ne fu
capace. Allora gridò: "Fratello laico, fratello laico," (poichè
Hui Neng non era stato ancora ordinato formalmente monaco), "Sono
venuto per il Dharma, non per la veste." Hui Neng apparì dal suo
nascondiglio e si sedette sulla roccia. Hui Ming si inchinò e lo
pregò di istruirlo. Hui Neng disse: "Visto che sei venuto per il
Dharma, astieniti dal pensare alcunchè e tieni la tua mente vuota.
Allora ti insegnerò."
-
- Meditarono insieme per un tempo
considerevole, poi Hui Neng chiese a Hui Ming: "Quando non pensi
nè al bene nè al male, in quel particolare momento, qual'è la tua
natura originaria (Natura di Buddha)?" Appena Hui Ming udì ciò,
divenne istantaneamente illuminato. Hui Ming chiese ancora: "Oltre
agli insegnamenti esoterici tramandati dal Quinto Patriarca da
generazione in generazione, ci sono altri insegnamenti segreti?"
Hui Neng rispose: "Ciò che ti posso dire non è esoterico. Se volgi
la tua luce all'interno*, troverai ciò che è esoterico dentro di
te."
-
- La domanda di Hui Neng fu da
allora utilizzata come koan (domanda) - "qual'era il tuo volto
originario prima che tu nascessi?" I Koan rappresentano delle
verità che non possono essere comprese con la mente logica. Il
koan di Hui Neng recide i concetti e le speculazioni sulla nostra
natura. E' sbalorditivo scoprire nessun concetto può applicarsi a
questa domanda. Lo chock scuote i vostri presupposti e ciò dà
inizio al processo di risveglio. Come nella sua prima poesia, il
volto originario di Hui Neng è vuoto:
-
- "Quando mi udite parlare di
vacuità, non attaccatevi ad essa, specialmente non attaccatevi ad
alcuna idea di essa. Se meramente vi sedete con la vostra mente
vagante, cadete nella nozione di vacuità".
-
- La sconfinata vacuità del cielo
abbraccia le 'diecimila cose' di ogni forma e dimensione - il
sole, la luna e le stelle; le montagne e i fiumi; cespugli e
alberi; gente buona e cattiva, insegnamenti giusti o sbagliati;
paradisi e inferni. Tutte queste cose sono comprese nella vacuità.
-
- La vacuità della vostra natura
originaria (Natura di Buddha) è proprio così. Abbraccia ogni cosa.
A questo aspetto si applica la parola 'grande'. Tutto è incluso
nella vostra natura originaria."
-
- Hui Neng più tardi divenne il
Sesto Patriarca, il fondatore della scuola Dhyana (Ch'an) del
Risveglio Improvviso, che enfatizza la possibilità
dell'illuminazione improvvisa, se si hanno il giusto insegnante e
il giusto metodo. L'insegnamento del Sesto Patriarca sottolinea la
non dualità e l'unità di tutte le cose. Hui Neng divenne il più
famoso maestro Ch'an (Zen) della storia cinese. Dopo la sua morte,
i suoi lavori furono raccolti e classificati come l'unico Sutra
Buddhista cinese, chiamato Il Sutra del trono del Sesto Patriarca.
-
- La sua nuova scuola del Risveglio
Improvviso è l'unica grande scuola ancora vitale del Buddhismo
Dhyana cinese. Più tardi i discepoli di Hui Neng sparsero il
Dharma in tutta l'Asia. Hui Neng definì la meditazione seduta
come: "Nel mezzo di tutto il bene e il male, non un pensiero sorge
nella mente - questo è chiamato sedersi. Guardando nella propria
natura originaria, senza alcun movimento - questo è chiamato Ch'an."
Insegnò che la meditazione Ch'an dovrebbe essere praticata tutti i
momenti, non solo durante la seduta formale. Sottolineò che
l'attitudine della mente è la cosa veramente importante, e non la
mera posizione fisica, poichè la verità può essere trovata in
piedi, camminando o stando sdraiati. In giapponese la meditazione
seduta fu chiamata Zazen.
-
- *Il punto più importante
dell'insegnamento della scuola Dhyana (Meditazione o Ch'an) sta
proprio nell'introspezione, che significa volgere la propria
'luce' verso la riflessione interiore. Per meglio spiegare,
prendiamo l'analogia della lampada. Sappiamo che la luce di una
lampada, quando è circondata da un paralume, rifletterà al centro
la sua radianza, vale a dire su sè stessa; mentre i raggi di una
fiamma nuda si diffonderanno e brilleranno verso l'esterno. Ora,
quando noi siamo impegnati a criticare gli altri, com'è nostra
abitudine, difficilmente portiamo il nostro pensiero su di noi,
per cui siamo poco consapevoli di noi stessi. Contrariamente a
ciò, i seguaci della Scuola Dhyana, volgono completamente la loro
attenzione all'interno e riflettono esclusivamente sulla loro
'vera natura', nota come 'Il proprio Volto Originario.'