(Una chiarificazione sul
tesoro della conoscenza)
Quadro
storico
Durante il periodo aureo della civiltà indiana, quando una
gran parte dell’India divenne unita sotto il governo della dinastia
nazionale dei Gupta, le arti e le scienze prosperarono e il Buddhismo
assunse un ruolo preminente in questa rinascita. Così, dopo il primo
millennio di storia del Buddhismo in India, un ulteriore cambiamento e
una nuova direzione vennero dati alla filosofia buddhista dai due
fratelli Arya Asanga e Acharya Vasubandhu.
Evidentemente in concordanza con lo spirito della nuova epoca, la
condanna della logica, che aveva caratterizzato il periodo precedente,
venne abbandonata e il buddhismo cominciò ad avvertire un interesse
profondo per i problemi logici. La prima caratteristica preminente di
questo periodo consiste appunto in un intenso interesse per la logica,
che verso la fine dell’epoca sarebbe divenuta eminente e avrebbe
soppiantato l’intera precedente parte teorica del Buddhismo.
In questa fase il Buddhismo come religione rimase uguale a come
era nel periodo precedente. Alcuni cambiamenti furono introdotti nella
teoria del Nirvana, del Buddha e dell’assoluto per accordarsi con il
principio idealistico del sistema.
In quel tempo Acharya Vasubandhu divenne un grande insegnante
di molti maestri indiani in Magadha, la cui fama doveva essere molto
grande allora. Tra i grandi nomi del Buddhismo successivo, il nome di
Vasubandhu occupa una posizione di rilievo, egli è il più grande tra i
grandi. È l’unico maestro indiano cui è stato dato il titolo di
Secondo Buddha.
Il suo insegnamento fu enciclopedico e abbracciava tutte le
scienze coltivate in India nella sua epoca. Egli aveva molti grandi
discepoli, ma quattro di questi ottennero la celebrità. Divennero
“Studiosi Indipendenti”, si liberarono dall’influenza del loro maestro
e avanzarono oltre, ciascuno nel ramo speciale dei suoi studi. Vi era
il maestro STHIRAMATI nella conoscenza della fenomenologia (ABHIDHARMA),
Arya VIMUKTASENA nella perfezione della saggezza (PRAJNA-PARAMITA), il
maestro GUNAPARBHA nella legge della disciplina (VINAYA) e il maestro
DIGNAGA nella logica e nell’epistemologia (PRAMANA). L’opera di tutti
questi maestri è preservata nella traduzione tibetana.
L’opera principale di Vasubahandu s’intitola
Abhidharma-kosa “Tesoro di
Conoscenza” ed è una manuale per la classe di scienza buddhista (Abhidharma),
che è conservato nella traduzione tibetana con molti commenti e
sottocommenti di studiosi tibetani.
Lo studio dell’Abhidharma-kosa
di Vasubhandu costituisce il fondamento di tutto il sapere
e delle Università (monastiche) di Buddhismo tibetano: GADEN, SERA e
DREPUNG hanno fedelmente preservato i maggiori risultati raggiunti
dalla filosofia indiana nel periodo aureo della civiltà indiana.
Contenuto
L’argomento principale della tesi “LA
VIA DELL’ABHIDHARMA”, scritta in tibetano,
è l’Abhidharma o fenomenologia. Classifica gli insegnamenti
scritturali del Buddha riguardanti l’addestramento sulla saggezza
superiore includendo lo studio della metafisica e della cosmologia.
L’Abhidharma è stato
definito dal grande maestro Vasubandhu come saggezza pura, i fattori
mentali correlati ad essa, e la chiara scienza che conduce al suo
ottenimento. In secondo luogo, è una delle tre collezioni dei testi
canonici buddhisti – le altre due sono Vinaya e Sutra. I testi
Abhidharma contengono un’analisi sistematica della mente e
dell’Universo.
LA VIA DELL’ABHIDHARMA
spiega gli oggetti delle cinque categorie di base
della conoscenza focalizzandosi in modo particolare sul karma, la
legge di causalità come processo di generazione dell’Universo. Spiega
anche la relazione sottile tra il corpo e la mente, la natura della
mente, il potenziale per la crescita individuale e la generazione di
salute mentale e fisica.
Inoltre chiarisce il metodo per ottenere lo scopo supremo di
tutti gli esseri senzienti, per conseguire la felicità e un senso di
appagamento attraverso adeguati sviluppi fisici e mentali.
Il suddetto argomento unisce l’opera del Buddha, degli antichi eruditi
indiani e tibetani e le opere degli studiosi buddhisti odierni.
Distinzioni
Nel corso della stesura di questa opera, ho ricevuto consigli
direttamente da Sua Santità il quattordicesimo Dalai Lama durante la
mia prima udienza privata con lui, avvenuta il 4 dicembre del 1990 al
monastero Gaden, in India. Avvenne in occasione della sua visita a
Gaden, Mundgod, per l’inaugurazione del nuovo Gaden Tshogchen,
l’edificio principale dell’Università Monastica di Gaden. Avevo
chiesto l’udienza con lui soprattutto per avere dei consigli sulla mia
ricerca, allora in corso, sull’Abhidharma per la dissertazione di
Geshe Lharmapa per l’Università Gelukpa. L’udienza fu abbastanza lunga
e alla fine mi sentii meravigliato di trovarmi alla sua presenza.
Ritornando dall’udienza mi ricordavo ancora vivamente ogni cosa che mi
aveva detto e scrissi immediatamente un appunto sulle sue parole
riguardanti il progetto di ricerca. L’appunto
dice:
“Bisogna tenere
in considerazione che la legge di causa ed effetto, la mente, i
fattori mentali menzionati nell’Abhidharma e soprattutto la cosmologia
dell’Abhidharma non corrispondono alle scoperte scientifiche moderne e
forse potrebbero essere interpretati secondo la teoria del
bodhacaryatara, che sostiene che “La legge di causa ed effetto è al di
fuori dei pensieri concettuali ordinari o della conoscenza ordinaria”
e secondo la realtà logica menzionata nel
Madhyamakavatara di Chandrakirti,
che afferma: ‘L’acqua può apparire come reale e vero sangue oppure
come nettare rispettivamente al fantasma affamato oppure ai deva, a
seconda delle impronte karmiche mentali di ciascuno’.
Come viene detto da Jey Rinpoche (Lama Tsongkhapa) nel suo discorso
eloquente sull’essenza dei significati che necessitano interpretazione
e quelli definitivi, ‘a livello ultimo, le cose dovrebbero essere
analizzate solo con un ragionamento logico impeccabile’, i moderni
fatti scientifici sono stabiliti dalla percezione diretta, che non è
errata. Il punto di vista della cosmologia dell’Abhidharma si basa sul
senso comune di quel periodo o si potrebbe paragonare tale analisi a
testi non-Buddhisti?
Gli aspetti difettosi della cosmologia abhidharmica non
nuocciono per niente ai principi del Buddhismo, come le Quattro Nobili
Verità e la legge causale della natura. Nella società moderna molte
persone mettono in dubbio la teoria e la pratica generale buddhista a
causa della confusioni nelle descrizioni cosmologiche presenti nei
trattati buddhisti.
Quindi, se possibile, si potrebbe scrivere qualcosa sul come unire
queste visioni contrastanti. Sicuramente è difficile realizzare
immediatamente qualcosa di molto chiaro su ciò, ma potrebbe venirne
fuori qualcosa di molto utile. Non importa se qualcuno penserà che
sei un nichilista per aver negato la realtà cosmica dell’Abhidharmakosa.
È bene pensare con una mente aperta e avere delle larghe vedute, senza
essere troppo chiusi mentalmente. Prima dovresti scrivere e
successivamente potremo discuterne ancora se il tempo lo permetterà”.
Anche il mio
supervisore, il defunto abate Geshe Sonam Kunga, è stato molto gentile
ad aver letto dettagliatamente la mia tesi e ad aver espresso la sua
approvazione. Ciò mi rese molto fiducioso nella mia opera! Infatti
sotto la sua guida ho studiato per gli ultimi 12 anni del corso di
Geshe al Gaden Jangtse ed egli è stato il mio insegnante principale.
Questa è la prima dissertazione presentata a un esame di Geshe
Lharam da un candidato istruito solo in India.
La
ricerca per la suddetta tesi durò dal 1 luglio 1990 al 1 luglio 1992.
È stata presentata all’esame alla fine del 1992, ed è passata con
successo.
La tesi è stata presentata con l’approvazione del supervisore
il Reverendo Abate del Gaden Jangtse, Geshe Sonam Kunga, la tesi è
stata controllata e interviste sono state fatte da GaShar Khenpo
Reverendo Lungrik Nangyal, SerJey Khenpo Geshe Losang Tsering e
DreGomang Khentsab Geshe Yong Jong.
Limiti
ed eventi
La dissertazione è stata scritta completamente
con la mia scrittura, dal momento che mancava la possibilità, che
ancora non si era sviluppata, di avere a disposizione un sistema di
scrittura a macchina o al computer per la calligrafia tibetana. Quindi
devo ammettere che non ha usufruito dei moderni mezzi di stampa.
Proprio dopo l’esame,
il Prof. Tsultrim Kalsang del Giappone ha accettato di pubblicarla. Ma
il sorgere di una possibilità di sistemi di computer e l’accettazione
da parte dell’Asian Classic Input Project di computerizzarla ha
interrotto la pubblicazione.
La sua
computerizzazione è iniziata al centro di computer di Sermey sotto l’Asian
Classic Input Project nel 1994. Sfortunatamente, a causa della
mancanza della mia presenza in India (sono venuto in Italia nel 1995)
la computerizzazione è stata interrotta a metà, perdendo anche la
copia originale della prima parte!
La sua introduzione è
stata presentata a Sua Satità il Dalai Lama nell’anno 1993. Lui ha
espresso i suoi migliori auguri e mi ha incoraggiato a fare una prima
stesura per presentargliela nuovamente, una volta che la sua
computerizzazione sarà stata terminata.
Geshe Gedun Tharchin